Riccardo Vaglini ha
studiato composizione con G. Giuliano a Milano e con G. Manzoni. Ha partecipato
ai Ferienkurse di Darmstadt, è stato composer in residence in MM&T a
Milano, e direttore artistico di ArsenaleMusica Pisa. La sua musica, pubblicata
da EdiPan e ArsPublica, incisa in cd Wergo, FX, ArsPublica, TauKay, diffusa da
radio WDR Colonia, ABC Melbourne, Rai, KBS Seoul, Radio Clásica e altre, viene
eseguita in molti festival in Europa, America, Australia, Sud Africa (Teatro
alla Scala, Tokyo Opera City, Wien Modern, La Péniche Opéra Parigi). Autore di
musica orchestrale, da camera, elettroacustica, teatrale, di installazioni e di
lavori multimediali, ha ricevuto commissioni da importanti istituzioni. Insegna
composizione al Conservatorio di Venezia. V, anche pagina www.agimusvenezia.it/art_vaglini.htm
Elisa Bertaglia |
Elisa
Bertaglia, nata nel 1983, consegue nel 2002 il Diploma di Maturità
Scientifica, e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia presso
l’Atelier di Pittura del Prof. Carlo Di Raco; nell'ottobre del 2006 consegue
la Laurea Quadriennale di I Livello in Pittura col massimo dei voti, con una
tesi sulle Cosmicomiche. Nel 2009 consegue la Laurea di II Livello in Pittura
con lode, con una tesi intitolata Populus. Nel frattempo collabora alla
programmazione e al coordinamento di tutte le attività seminariali, di tutti
i progetti di ricerca e produzione artistica organizzati da C. Di Raco. Nel
2008 si tiene a Modena la sua prima mostra personale di Pittura. Ha
esposto ed ha svolto attività di coordinamento, collaborazione ed altro
presso istituzioni quali Galleria Contemporaneo di Mestre e Guggenheim
Collection di Venezia. Nel 2009 è selezionata per la partecipazione alla 93°
Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa con l’opera Populus. Con la
medesima opera partecipa, presso la Galleria Traghetto di Roma, alla
collettiva “Di-Segni”. Per il 2009/2010 è vincitrice di una borsa di studio
per attività di collaborazione didattica presso l’Atelier di Pittura di C. Di
Raco. Nel 2010 espone insieme all’Atelier di C. Di Raco nella collettiva
Workshop, e continua a partecipare ad esposizioni di Grafica, Pittura e
Disegno, tra le quali, Corpo-Exosto, insieme ad opere di artisti tra cui
Giordano Montorsi e Omar Galliani. Il Concertino per
pianoforte e orchestra da camera, dedicato a Letizia Michielon, ripercorre
alcune tecniche maderniane di montaggio semialeatorio, ma trasferite e
anticipate dallo stadio esecutivo a quello della scrittura. Se l'assetto
esecutivo risulta quindi fissato come in qualsiasi partitura tradizionale,
l'intercambiabilità di estese sezioni insita nella scrittura caratterizza la
forma secondo un procedere zigzagante, imprevedibile, apparentemente
gratuito. (Riccardo Vaglini 2010) Tra il
lavoro mio e il lavoro di Riccardo Vaglini, che ho avuto modo di apprezzare
moltissimo in occasione di questa nostra collaborazione, esistono molteplici
punti di contatto, che accomunano non soltanto le poetiche, ma l’intero modo
di intendere la ricerca, musicale dell’uno e pittorica dell’altra. L'atteggiamento
di entrambi è quello del “curioso”, inteso in senso letterale, di colui che
guarda alle cose come a delle possibilità e al proprio lavoro come ad una
ricerca in divenire, in cui le fasi della sperimentazione e dell'indagine di
percorsi sconosciuti sono imprescindibili: la disposizione nei confronti del
lavoro è quella di chi costantemente cerca, attento agli aspetti ancora da
scoprire più che a quelli appena scoperti. I
nostri percorsi, pur utilizzando linguaggi molto diversi, dialogano assieme
per la potenza immaginativa della sua musica e per l'armonia lirica della mia
pittura. In
entrambi la traccia della memoria, intesa sia in senso collettivo che
individuale, diventa un elemento pregnante dal quale è difficile prescindere. L'importanza
del simbolo, inoltre, nelle sue composizioni e nei miei disegni, diventa
determinante nella ricerca di atmosfere intriganti e ambigue, dove il
significato delle immagini e delle musiche non è esplicito, ma richiede un
coinvolgimento dello spettatore per poter essere partecipe del messaggio
dell'opera. |
Nella
collaborazione che qui presentiamo l’intenzione è quella di dar vita ad un
dialogo in cui i due linguaggi e le due poetiche si fondano in un lavoro
simbiotico. La decisione di utilizzare una doppia proiezione deriva dall’intento
di entrambi di scardinare il tradizionale modo di intendere il rapporto tra
musica e immagine, secondo il quale l’immagine diventa didascalia della musica
e la musica colonna sonora dell’immagine. In questo senso, la prima proiezione
funge da elemento di rottura, mentre la seconda, diretta proprio sul
pianoforte, sottolinea la centralità e l’importanza dell’organo protagonista
del componimento del Maestro Vaglini e simbolo di fisica intersezione di
entrambi i linguaggi. (Elisa Bertaglia)