Fabio Grasso

 

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Autunno 2010

Fabio Grasso si è diplomato in pianoforte a 17 anni al Conservatorio di Torino con lode e menzione dopo aver studiato al Liceo Viotti di Vercelli con Mario Barasolo e Jean Micault. È anche diplomato in Composizione (Milano), laureato con lode in Lettere classiche (Università del Piemonte Orientale), e titolare di Diploma Accademico di 2° livello in Pianoforte (Alessandria) con lode e menzione. Si è perfezionato in pianoforte con Marco Vincenzi e Maria Tipo, mentre per la composizione è stato allievo fra gli altri di Sandro Gorli e Giacomo Manzoni. È docente al Conservatorio di Venezia.

Vincitore del Concorso pianistico XXème siècle di Orléans, ha suonato nelle più importanti sale di Parigi (Salle Gaveau, Salle Cortot, CNSM, Chatelet, Radio France), Orléans, Radio France Montpellier, Colmar (Festival Michelangeli), Maastricht, Erfurt ed altre città europee. Nel 1999 è stato premiato al Concorso Busoni di Bolzano. Ha inciso 4 dischi, per le case Solstice ed Euterp.

Come compositore ha vinto i Concorsi di Buenos Aires e Marsiglia, e ha avuto svariate esecuzioni in importanti città europee e americane, come Milano, Firenze, Roma, Berlino, Parigi, Amsterdam, Buenos Aires e Montreal. Attualmente sta eseguendo l’integrale delle Sonate di Beethoven per la Società del Quartetto di Vercelli.

 

www.fabiograsso.euwww.rosenfinger.com

 

Il brano Recondita aulodia, omaggio a Maderna, ha un intento evocativo delle "linee aulodiche" care a Bruno Maderna. La realizzazione di tale intento è affidata, esclusivamente o principalmente, a due strumenti "non-aulodici", arpa e pianoforte, spesso trattati in modo da riprodurre, in qualche misura, andamenti aulodici, ripensati in funzione della natura di questi due strumenti. All'arpa e al pianoforte può aggiungersi facoltativamente il flauto, nella sezione conclusiva, a significare una materializzazione finale del suono fino ad allora solo evocato.