CONCERTO DEL 10/10/2010 : COMPOSITORI

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Zad Moultaka, nato in Libano nel 1967, si dedica da vari anni ad una ricerca personale integrando ai dati fondamentali della scrittura contemporanea occidentale i caratteri specifici della musica araba – monodia, eterofonia, modalità, ritmi, vocalità. Questa ricerca copre vari campi di sperimentazione. La lenta maturazione di una forma d’espressione personale ha dato vita ad una serie d’opere, dalla musica corale a quella da camera, vocale solista, eletroacustica, installazioni e coreografia. La sua personalità complessa lo spinge a decifrare gli enigmi e le resistenze che spuntano in lui, interrogando la storia, la memoria, il mondo contemporaneo, esplorando i limiti, i sogni, con questo sentimento di emergenza proprio ai creatori.
Zad Moultaka ha intrapreso una collaborazione musicale con numerosi artisti, principalmente con ensemble quali Ars Nova, Sillages, Accroche note, Musicatreize, il Netherland Radio Choir, Schönberg di Amsterdam, il Nouvel Ensemble Moderne di Montréal, il coro da camera de Strasbourg e Les éléments.

Omaggio in tre (2010), scritta per l’ensemble L’arsenale, è un'opera di tre minuti in tre movimenti per tre strumenti in omaggio a Bruno Maderna. Ho preso a quest'ultimo una frase della sua opera Aulodia per oboe d'amore e chitarra, ripetuta cinque volte di seguito con un'armonizzazione diversa come una preghiera intima. Il secondo movimento è il sussurrare del vento che s'infiltra nella memoria delle cose.

L'ultimo chiude l'opera con le ultime quattro note che terminano la frase di Maderna come l'eco di una melodia anziana.

 

Leonardo Polato ha studiato composizione con W. Dalla Vecchia, L. Francesconi, Al. Solbiati,  I. Fedele; organo con F. Finotti e J. Guillou. Vincitore del concorso internazionale Evangelisti di Roma, finalista al concorso internazionale di Seul, ha inciso per le case Stradivarius e Carrara. Ha pubblicato per Suvini Zerboni e Stradivarius. Sue musiche sono state eseguite in numerose città italiane e all’estero.

Unreached (2010), allude a punti, nello spazio sonoro, cui la musica “tende” senza raggiungerli o raggiungendoli a fatica, suggerendoli o girandoci attorno, soprattutto nella prima sezione del brano. Successivamente, i movimenti melodici si fanno più lineari, ma sempre con l’ambizione di raggiungere un punto d’arrivo; e senza dimenticare suggestioni  timbriche e ritmiche date da ricordi di ascolti passati.

 

La musica di Kristian Ireland, compositore australiano, è stata eseguita in Europa, Giappone, Stati Uniti e in Australia, da ensemble quali il Quartetto Arditti, Neue Vocalsolisten Stuttgart, Ensemble Surplus, Ensemble für Neue Musik Zurigo, il Quartetto formalista. Ireland ha conseguito un dottorato presso la Stanford University, dove ha studiato con B. Ferneyhough. È stato artista in residenza presso Banff Center (Canada), Hoefgen Denkmalschmiede (Germania), e Japan Foundation.

After clearing (2010) inizia con l’ultima parte del quartetto d'archi di Ireland clearing (II), e così può essere percepito come un’estesa eco, una risonanza. Il titolo fa riferimento all'ultima parola del romanzo di Thomas Bernhard Korrektur (correzione).

 

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