martedì 16 aprile 2019
Ateneo Veneto, Sala Tommaseo, ore 17.00
Teatro filosofico - I filosofi e
l’amore
Leggere il Simposio nel
Rinascimento: da Marsilio Ficino a Yehudah Abarbanel (Leone Ebreo)
Maria Vittoria Comacchi (PhD
Ca’ Foscari)
Lettrice: Camilla Grandi
Pietro Silvestri, violoncello
Musiche di J. S. Bach
e Paolo Notargiacomo
Artisti figurativi: E. Basso, K. Pistolato, T. Mainardi
L’intervento intende illustrare le
criticità e l'importanza del Simposio di Platone nel contesto delle
teologie e cosmologie neoplatoniche di fine Quattrocento e inizio Cinquecento.
Nella prima parte dell’intervento si introdurrà lo sviluppo delle filosofie
d’amore rinascimentali a partire da quella di Marsilio Ficino,
traduttore latino del Simposio. Nella seconda parte invece, ci si
soffermerà sui Dialoghi d’amore (1535) di Yehudah
Abarbanel, meglio noto come Leone Ebreo, e sulla sua
rilettura del mito dell’androgino e del mito della nascita di Eros narrati
nel Simposio rispettivamente da Aristofane e da Diotima/Socrate. Si propone quindi la lettura di questi due
brani tratti dai Dialoghi d’amore.
PROGRAMMA
J. S. Bach
(1685-1750)
Preludio e Allemanda
dalla Suite n. 5 in do min. per violoncello BWV1011
Paolo Notargiacomo
Simposio (2019, *in prima esecuzione
assoluta)
Pietro Silvestri, violoncello
Maria Vittoria Comacchi è Dottore di Ricerca – Doctor Europaeus in Filosofia
(2019) presso l’Università Ca’ Foscari
Venezia. Ha compiuto soggiorni di ricerca presso l’Universität
Hamburg, l’Institut National des Langues
et Civilisations Orientales (Parigi) e il Laboratories
d’études sur le monothéismes
del CNRS (Parigi). Si è laureata in Storia dell’Estetica all’Università degli
Studi di Firenze.
Camilla Grandi (Venezia nel 1993) ha
conseguito la Laurea Magistrale con lode in Scienze Filosofiche all’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 2018,
occupandosi principalmente di Platone e del dialogo socratico. Appassionata di
teatro, si è diplomata alla scuola del Teatro a l’Avogaria
e collabora con diverse compagnie.
Paolo Notargiacomo
è nato ad Arpino il 23 maggio 1984. Ha studiato
pianoforte con il maestro Fabio Gemmiti, diplomandosi
da privatista presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Ha seguito
numerosi corsi d'interpretazione musicale. Ha conseguito la laurea magistrale
in Filologia e Letteratura Italiana presso l'Università Ca'
Foscari di Venezia. Insegna pianoforte presso
l'Accademia Musicale Giuseppe Verdi di Venezia dal 2010 e si esibisce spesso in
concerti pubblici. Studia attualmente composizione presso il Conservatorio
Benedetto Marcello di Venezia.
Simposio intende rispecchiare
musicalmente i miti e i contenuti filosofici delle letture platoniche che
accompagna, ma, attraverso le quattro miniature che la compongono, è essa
stessa un piccolo simposio musicale, in cui vivande diverse si avvicendano per
essere gustate.
Pietro Silvestri (2000) inizia lo
studio del violoncello a cinque anni comincia con Elena Vianello,
e a nove viene ammesso al conservatorio B. Marcello di Venezia, come allievo
del M° Angelo Zanin. Entra
successivamente a far parte del Venice Cello Ensemble, associazione ideata dal maestro Zanin, nella quale suonano allievi ed ex allievi scelti.
Con l'Ensemble si esibisce all'Antiruggine, a Castelfranco, e registra alla
Radio Vaticana.
Nel 2017 entra a far parte
dell'organico di "In Continuum...", fondato da L.
Michielon. L’anno successivo si esibisce come solista
accompagnato dall’orchestra del conservatorio e a Palazzo Ducale di Venezia in
occasione del Premio letterario Campiello 2018. Segue inoltre masterclass con A. Meneses, G. Sollima, G. Johntson alla Royal Academy di Londra.
Frequenta tuttora il Triennio con A. Zanin.
Elia Basso (Motta
di Licenza 2001) Ha interessi in generale per l’antiquariato ed in particolare
per il costume storico. Studente di scenografia al liceo, intende approfondire
studi orientati agli interessi citati.
Kevin Pistolato (San Donà
di Piave 2001) La sua passione è il disegno. Sensibile ai problemi del pianeta,
è interessato ad approfondire tematiche
di ecosostenibilità. Si pone con atteggiamento critico nei confronti di un sistema sociale
che reputa omologante l‘individuo e le sue aspirazioni; con ciò, si adatta,
sperando in un mondo migliore.
Tito Mainardi
(Venezia, 2000) Ha partecipato ad una trasmissione televisiva perché, come dice
lui, nacque “verde”; ma il suo esser diversamente abile non le impedisce di
muoversi in piena autonomia per Venezia, orientato da un eccellente memoria
fotografica. E’ interessato all’arte e alle relazioni umane. Vorrebbe un giorno
poter lavorare come “consierge” d’albergo.
Moda filosofica (Tre sagome
bidimensionali)
Diotima stringendo il suo nome tra le mani, si rivolge alla figura
dell’androgino evocando il discorso del “Simposio”. Una donna rinascimentale ci invita ad entrare nel
secolo per partecipare al “dialogo”.