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Sabato 28 ottobre 2017

Teatrino di Palazzo Grassi, ore 17.30

 

An Diotima

Omaggio a Friedrich Hölderlin

 

Voce recitante e mise en espace Sabina Tutone

 

Ensemble ...in continuum...

C. Artuso, M. Artuso, E. Bernaus, G. Bommarito, M. Gasparini,

M. Ghedin, E.S. Lappon, M. Luciani, E. Palatini, L. Pelloso,

M. Restifo, P. Silvestri

 

Consulenza e assistenza tecnica Mattia Balboni

 

Musiche di J. S. Bach, B. Bartók, F. Grasso,

A. Hasselmans, B. Kovács, L. Michielon, W.A. Mozart,

J.J. Quantz, C. Salzedo, I. Stravinsky, M. Tournier

 

Immagini Etta Lisa Basaldella e Myriam Zerbi

 

In collaborazione con I.I.S. Marco Polo Liceo Musicale e Conservatorio B. Marcello

Si ringrazia per l'ospitalità Palazzo Grassi - Punta della Dogana

 

PROGRAMMA

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Dalla Suite n. 2 in re minore: Preludio

Dalla Suite n. 5 in do minore: Sarabanda

Dalla Suite n. 2 in re minore: Giga

Pietro Silvestri, violoncello

 

Johann Joachim Quantz (1697-1773)

Sonate D-dur per flauto e basso - Adagio, Allegro, Largo, Minuetto

Elena Bernaus, flauto; Matteo Artuso, violoncello

 

Alphonse Hasselmans (1845-1912)

Notturno op. 43

Carlos Salzedo (1885-1961)

Chanson dans la nuit

Marietta Gasparini, arpa

 

Marcel Tournier (1879-1951)

Preludio romantico op. 17 n. 1

Greta Bommarito, violino; Caterina Artuso, arpa

 

Béla Kovács (1960)

Hommage a De Falla

Massimo Restifo Pecorella, clarinetto

 

Fabio Grasso (1969)

Wie Zephirstöne (2017, prima assoluta)

Enrico Palatini, clarinetto; Caterina Artuso, arpa

 

A lungo morto e in sé rinchiuso, il cuore saluta la bellezza della terra, 

i suoi rami che sbocciano e germogliano, la forza nuova della vita, gonfia.

Dunque ancora ritorno nella vita, come i miei fiori con gioioso slancio

spezzano il loro involucro insecchito prorompendo nell’aria e nella luce ...

Prima che ci vedessimo, nel profondo ci siamo conosciuti.

Quando ancora nei sogni di fanciullo dolci e sereni come un giorno azzurro

tra gli alberi del giardino  giacevo nel tepore della terra, e il maggio del mio cuore si schiudeva nella bellezza e in una gioia lieve,

l’anima di Diotima bisbigliò con la voce dello zefiro. E quando la bellezza della vita sparve come una saga, e di fronte ai giorni stetti indigente come un mendicante, quando il peso del tempo mi piegava e la mia vita ormai pallida e fredda si protendeva per la nostalgia al regno senza voci delle ombre: 

vennero allora dalla Perfezione, come dal cielo, il coraggio e la forza,

ed apparisti in tutta la tua luce immagine divina alla mia notte.

E ancora, per trovarti, lanciai il mio canotto addormentato dal porto del silenzio all'oceano azzurro. Come gli Dei felici di lassù dove la gioia ascende e si rifugia, dove affrancata dal presente è in fiore una bellezza senza mutamento, come Urania armoniosa nella discordia dell’antico Caos,

così sulla rovina delle età ella perdura limpida e divina. (F. Hölderlin)

 

 

Igor Stravinsky (1882-1971)

Tre pezzi per clarinetto solo

Maria Luciani, clarinetto

 

Béla Bartók (1881 –1945)

dai 44 Duos: n.3 Menuetto, n.26.Teasing Song, n.28 Sorrow,

n.39 Serbian Dance, n.42 Arabian Song, n.43 Pizzicato,

n.35 Ruthenian Kolomejka

Elena Sofia Lappon, Ludovica Pelloso, violini

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Da Le Nozze di Figaro: Al desio di chi t’adora, Rondò -Susanna; Voi che sapete, Andante - Cherubino;

Non più andrai, farfallone amoroso, Allegro vivace

Massimo Restifo Pecorella, Maria Luciani, Enrico Palatini, clarinetti

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

dalla Suite n. 1 in sol maggiore: Sarabande, Menuet, Gigue

Michelangelo Ghedin, sax baritono

 

Letizia Michielon (1969)

An Diotima (2017, prima assoluta)

Caterina Artuso, arpa; Greta Bommarito, violino;

Pietro Silvestri, violoncello

 

Vita, Bellezza - e come i fragili fiori all’inverno

fiorisci sola, chiusa in un mondo invecchiato.

Aneli all’alto, all’amore, al sole, alla calda luce

di primavera: vi cerchi la giovinezza del mondo.

Il tuo sole, il tuo tempo migliore è passato,

e nella notte gelida urlano gli uragani.

(F. Hölderlin)

 

 

Immagini

 

- An Diotima (Myriam Zerbi)

- Una passeggiata nel sogno (Etta Lisa Basaldella)

- Partitura sull’acqua del Canal Grande (Myriam Zerbi)

- India - Kashmir - Srinagar - alba, verso il mercato

galleggiante sul lago Dal (Etta Lisa Basaldella)

- Croci  d’Irlanda  (Etta Lisa Basaldella)

- Incoronate  (Myriam Zerbi)

- Ecuador - Isole Galapagos, in volo (Etta Lisa Basaldella)

- Bolla d’acqua (Myriam Zerbi)

- Colori in acqua (Myriam Zerbi)

- An Diotima (Myriam Zerbi)

 

Sabina Tutone si laurea in Architettura allo IUAV di Venezia con una tesi sul progress scenico di e su Alberto Savinio. Approfondisce la formazione attoriale e pedagogica frequentando corsi e stage - tra cui il Corso di perfezionamento per attori allo Stabile del Veneto “C. Goldoni” - con M. Sciaccaluga, E. Bonavera, R. Gabrielli, F. Kahn, D. De Fazio (”Actors Studio”-NY), M. Martinelli, E. Montanari e A. Vasiliev

Dopo la collaborazione nel 1991 col Teatro Goldoni di Venezia per il “Festival del Teatro” diretto da Giorgio Gaber, fonda il Centro Universitario Teatrale di Venezia (CUT), dal 1999 Shylock CUT, di cui è responsabile artistico, promuovendo percorsi di didattica scenica e performance, in particolare con l’Università Ca’ Foscari, la Biennale di Venezia e le Scuole Superiori del Veneto, attraverso Laboratori di Training e improvvisazione teatrale, dizione, fonetica e lettura espressiva. 

Dal 1993 al 2011 affianca l’attività di aiuto regia nelle produzioni dirette da G. Emiliani, per lo Stabile del Veneto, e quelle di A. Pizzech (tra cui La Notte di Valognes di E.-E. Schmitt, progetto Shylock CUT, e E che volete voi che mi conforte, da Il Fuoco di G. D’Annunzio, Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti). 

Idea, dirige, interpreta reading e performance in sinergia con artisti (come il musicista- compositore A. Battiston e il poeta A. Giacomini) e Istituzioni culturali del territorio nazionale, tra cui RAI3 per le trasmissioni “Ulisse” e “Chi l’ha visto?”. Dal 2014 collabora con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

 

L'Ensemble In continuum, che prende nome da un celebre ciclo pittorico di Vedova, nasce nel 2017 come prosecuzione del Plurimo Ensemble Jr., gruppo da camera formato da studenti degli istituti musicali veneziani coinvolti in progetti di musica contemporanea. Il nuovo ensemble a geometria variabile, fondato e diretto da Letizia Michielon, riunisce i migliori talenti di Plurimo e giovani artisti emergenti impegnati in progetti interdisciplinari con un repertorio che spazia dallo storico alle prime assolute dedicate al gruppo. Dopo l'esordio nella prestigiosa Sala della Musica di Ca'Sagredo, i prossimi impegni prevedono concerti al Teatro Toniolo, al Teatrino di Palazzo Grassi e all'Associazione Italo-Tedesca di Venezia.

 

Caterina Artuso (2001) ha iniziato lo studio dell’Arpa nel 2012 sotto la guida di A. Trentin. Si è esibita come solista, in formazioni cameristiche e con l’orchestra in importanti sale quali il Centro Candiani, Villa Settembrini e il Toniolo di Mestre, l’Ateneo Veneto, l’Auditorium Gaber e il Castello Sforzesco di Milano per Expo 2015, il Conservatorio di Venezia, per la rassegna Talent Music presso il Museo Diocesano di Brescia, le Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

 

Matteo Artuso (1999) ha intrapreso giovanissimo lo studio del violoncello con M. Dalsass. Attualmente frequenta il Liceo musicale M. Polo ove studia con D. Colombo e il Conservatorio di Venezia nella classe di A. Zanin. Ha tenuto numerosi concerti e partecipato all’inaugurazione della Biennale Ragazzi 2017.

 

Elena Bernaus (2001). flautista e pianista veneziana, si è esibita in numerosi concerti con entrambi gli strumenti. Fa parte del Laboratorio Orchestra Venezia, dell’Orchestra del Liceo Musicale M. Polo e del Plurimo Ensemble Junior, con i quali ha tenuto importanti concerti al Centro Candiani, all'Ateneo Veneto, all'Associazione Italo tedesca e a Palazzo Giustinian in occasione del Carnevale Internazionale dei Ragazzi 2017 della Biennale. Studia pianoforte con M. Liuzzi e flauto con M. Fiorin al M. Polo.

 

Greta Bommarito (2001) comincia gli studi all'età di 8 anni alla scuola Steineriana di Oriago diretta da M. Colonna. Attualmente studia al Liceo Musicale M. Polo sotto la guida di G. B. Scarpa. Dal 2016 è parte dell'orchestra L.O.V. diretta da P. Fasolo, dove ha vinto una borsa di studio. Nel 2017 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Città di Palmanova ed è stata selezionata per l'Orchestra Nazionale dei Licei Musicali. Ha suonato alle Sale Apollinee del Teatro la Fenice, Castello Caetani, Palazzo Cavagnis, Scuola Grande di San Teodoro.

 

Marietta Gasparini (2001) studia arpa con A. Trentin dal 2011 e dal 2014 presso il Liceo Musicale M. Polo. Ha vinto concorsi internazionali e nazionali, si esibisce come solista, in ensemble ed in orchestra per eventi culturali nelle province di Venezia, Treviso, Milano e Brescia.

 

Michelangelo Ghedin (1998) intraprende il cammino musicale all'età di 10 anni sotto la guida di I. Morciano. Dal 2015 partecipa ai corsi di perfezionamento di Spilimbergo con M. Gerboni ed è studente del Conservatorio di Venezia nella classe di M. Vanni.

 

Elena Sofia Lappon (1993) studia violino al Conservatorio di Venezia con S. Zanchetta. Partecipa al Malibran all’opera La cambiale di matrimonio, La scala di seta e Le cinesi e alla Fenice al concerto dedicato al centenario della grande guerra. Collabora nella scuola Wolf-Ferrari e insegna alla scuola di musica di Oriago.

 

Maria Luciani (1999) inizia lo studio della musica attraverso il coro, il pianoforte e il violoncello. Si è avvicinata al clarinetto nella scuola media musicale con G. Levorato del quale è tuttora allieva al Liceo Musicale M. Polo. Frequenta inoltre il II anno del Triennio di clarinetto al Conservatorio di Venezia con R. Palma. Segue inoltre i corsi di perfezionamento tenuti da F. Di Casola.

 


Enrico Palatini (2000) da 6 anni studia clarinetto, attualmente con G. Levorato. Ha fatto parte per 5 anni dell’Orchestra Giovani Musicisti Veneti. Attualmente suona nell’orchestra di fiati Santa Cecilia di Portogruaro e nel coro di clarinetti ClariNoir. Ha partecipato a masterclass con V. Paci, A. Tinelli e F. Di Casola. Ha suonato con il Plurimo ensemble jr a Palazzo Giustinian in occasione del Carnevale Internazionale dei Ragazzi 2017 della Biennale.

 

Ludovica Pelloso (1994) diplomata al Conservatorio di Venezia con R. Zedda nel 2015, ha compiuto approfondimenti di musica contemporanea con i Maestri Amendola, Fagiuoli e Ambrosini. Ha suonato con orchestre del territorio e da camera nelle formazioni di trio e quartetto, collabora ora con l’orchestra Glasbena Matica di Trieste.

 

Massimo Restifo Pecorella (2000) inizia giovanissimo lo studio del clarinetto con il G. Levorato, che ancora oggi lo segue. Attualmente frequenta il 1° anno del Triennio al Conservatorio di Venezia con R. Palma. Premiato in molti concorsi come solista, tra cui il Premio Contea di Treviso 2016, ha vinto audizioni e partecipato a masterclass con A. Politis, S. Mourikis e F. Di Casola. Attualmente è 1° clarinetto del LOV diretto da P. Fasolo e dell'Orchestra di Fiati del Conservatorio di Venezia. Inoltre fa parte della Movies Classic Orchestra di S. Trevisan. Ha suonato a S. Giovanni Evangelista, Prigioni di Palazzo Ducale, Scuola Grande di S. Teodoro, Teatro Malibran, Sale Apollinee e con Agimus Venezia.

 

Pietro Silvestri (2000) comincia giovanissimo lo studio del violoncello e nel 2009 si iscrive al Conservatorio di Venezia. Da allora continua la propria formazione sotto la guida di A. Zanin, esibendosi anche all’interno del Venice Cello Ensemble. Si è esibito all'Antiruggine, con M. Brunello, e ha partecipato ad una registrazione per la Radio Vaticana.

 

COMPOSIZIONI IN PRIMA ASSOLUTA

 

Fabio Grasso - Pianista, compositore, docente al Conservatorio di Venezia - www.fabiograsso.eu

Wie Zephirstöne, per clarinetto e arpa, 2017

La versione intermedia della lirica hölderliniana Diotima ispira questo brano in cui fra i due strumenti si ricrea idealmente la relazione che intercorre fra la voce del poeta, incarnata dal clarinetto, e lo spirito di Diotima, che evocato da memorie lontane si palesa come tenue soffio di zefiro, immagine consona alla sonorità dell'arpa. Il rapporto dialogico a distanza evolve progressivamente verso una sorta di incomunicabilità: la voce invocante finisce per spegnersi, mentre l'oggetto dell'invocazione le sopravvive, come entità sublimata ed eterea. (F. Grasso)

 

Letizia Michielon - Pianista, compositrice, filosofa, docente al Conservatorio di Trieste - www.letiziamichielon.it

An Diotima, per violino, violoncello e arpa, 2017

Il brano appartiene al Diotima Zyklus, serie di composizioni cameristiche che traggono spunto dalle poesie di Hölderlin ispirate alla figura di Diotima, simbolo della Bellezza e dell’Amore. Il desiderio dell’assoluto, l’ebbrezza della sfida verso l’azzurro, sospesa sul precipizio vertiginoso del nulla, trova voce nella relazione che si viene a creare tra i tre strumenti dei quali il violino rappresenta il cielo, il violoncello la terra e l’arpa la bellezza che sorge dalla loro tensione polare. Nella sezione centrale i diversi nessi motivici si intrecciano armoniosamente fino a raggiungere un apice drammatico che si scioglie evocando echi di oscuri uragani brillii di lontananze astrali. (L. Michielon)

 

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