Teatro ai Frari di Venezia
lunedì 14 dicembre 2015,
ore 15.30
Mikail Tolka
e la lepre dalla coda dorata
Favola
musicale
Testo di
Gemma Moldi
Musiche di
Fabio Grasso
Alessandra
Prato e Gianni Moi, voci recitanti
Plurimo
Ensemble Junior
Paolo Favorido, direttore
Coro
dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri
Cecilia Vendrasco, Maestro del Coro
Contributi
figurativi a cura del prof. Maurizio Favaretto
Accedi a immagini e
informazioni aggiuntive dalla home del Plurimo Ensemble Junior
Strumentisti
Benedetta Campolonghi,
Miriam Scifo e Annalisa Zignol, flauti
Maria
Luciani, Massimo Restifo
Pecorella, clarinetti
Sebastiano Bergamaschi,
Giovanni De Fraja, percussioni
Caterina Artuso,
Sofia Surian, arpe
Chiara Bryant,
violino; Matteo Artuso, violoncello
Coriste:
Clotilde Vernier,
Gaia Chiggiato, Giovanna Favorido,
Marianna Gallo, Elena Grimani, Mia Landau, Barbara Ongarato, Alice Parravicini,
Alessia Seibezzi, Agnese Boem,
Matilde Mian, Romni Scoma
In collaborazione con il Conservatorio B.
Marcello, il Liceo Musicale e Artistico M. Polo di Venezia, l'Istituto
Comprensivo M. Hack di Spinea,
l'Istituto Comprensivo D. Alighieri di Venezia.
Docenti preparatori:
Cecilia Vendrasco
- Istituto Comprensivo Dante Alighieri - Flauto
Roberto Palma - Conservatorio B.
Marcello - Clarinetto
Peter
Gallo - Liceo Marco Polo - Percussioni
Alessandra Trentin
- Liceo Marco Polo e Istituto Hack - Arpa
Paolo De Rossi - Conservatorio B.
Marcello - Violino
Angelo Zanin
- Conservatorio B. Marcello - Violoncello
La vita
in un villaggio coperto dalla neve per la maggior parte dell'anno non è poi
così male. Le sfumature di bianco, di grigio e di azzurro sono infinite, l'aria
è trasparente e pulita ed è sempre bello ritrovarsi nelle case. Una corrente
d'acqua sotterranea dà loro calore e gli abitanti hanno sviluppato un ottimo
carattere. Quando poi Holod, il grande mago del gelo,
si ritira per un breve periodo verso Nord, arriva la regina delle brezze
tiepide Gaiaci e si può andare alla fiera.
Tutto
potrebbe continuare così se non fosse per Mikail Tolka il bambino che un giorno prende in braccio una lepre
ferita anche se ha la coda dorata e quindi è riservata ai lupi di Holod. Basta questo gesto a scatenare una lotta furibonda
tra il mago, Gaiaci e i loro aiutanti. Il cielo si
colora di azzurri e di rossi ma alla fine Mikail e la
lepre sono salvi.
La fiaba riprende i
temi tipici della tradizione favolistica russa, il ruolo caratteristico di
alcuni animali e i sentimenti legati alle avversità e ai forti contrasti che il
clima impone. Nello stesso tempo mette in luce quanto di speciale possa
esistere per colori e sonorità in un simile ambiente ma anche per coraggio,
come quello di cui è capace Mikail Tolka. Il suo cognome del
resto riprende la parola только
che significa singolo, unico.
Gemma Moldi
La
colonna portante delle musiche di scena è una suite di brani autonomi, con rotazione ragionata dell'organico,
detti Jugendblätter, in omaggio alla terminologia schumanniana associata ai pezzi "per la
gioventù". Ad essi si alternano sezioni di sostegno alla recitazione.
L'approccio
compositivo antidescrittivista
mira a creare una contronarrazione musicale, oniricamente dialettica rispetto a quella parlata. Le
manipolazioni temporali del testo (accelerazioni e dilatazioni della
declamazione, anticipazioni e riprese) puntano a far emergere spunti latenti,
sottesi al dato favolistico di superficie. in primis
la tematica del surriscaldamento del pianeta (fra l'altro in qualche modo
preconizzata da alcune visionarie teorie care a Skrjabin)
e dello scioglimento dei ghiacci, esplicitamente dichiarata nello Jugendblatt di
chiusura.
Il
materiale musicale, in sintonia con l'ambientazione, è punteggiato di velate
reminiscenze di Prokofiev, Strawinsky,
Rimsky Korsakov, Skrjabin, ma allude anche all'idea ligetiana
di "illusionismo sonoro" e allo schubertiano
Winterreise,
il tutto nel contesto di un linguaggio che cerca di introdurre giovani
strumentisti al mondo della cameristica moderna e contemporanea, attribuendo
alla scrittura aleatoria un ruolo di particolare rilievo. Alla poetica schumanniana fa riferimento la scelta di alcuni titoli e
dei testi per il coro: una coppia di versi di Rückert
tratti dallo "Jugendlied" schumanniano Schneeglöckchen,
e, per il brano conclusivo, frammenti riadattati di versi dedicati a paesaggi
montani dal Manfred
di Byron.
Fabio
Grasso
SOMMARIO
PROLOGO recitato
A - Il Mago Holod
B - Gli abitanti del villaggio
C - Jugendblatt
n. 1, Chionómelos: Flauto, Arpa, Violino
D - La regina Gaiaci
E - Jugendblatt
n. 2, Exhalation de la Terre: Clarinietto, Violino, Violoncello
F - Mikail
G - Jugendblatt
n. 3, Évocation rituelle:
Tutti
e Coro
H - Inizio di
primavera
I - Jugendblatt
n. 4, Wintertraum: Arpe
J - La partenza
K - La lepre dalla
coda dorata
L - Jugendblatt
n. 5, Tiergespräch “Chelonolagós”,
Omaggio a Esopo: Flauti, Clarinetti, Percussioni
M - I festeggiamenti
e il ritorno
N - Jugendblatt
n. 6, Russische Kinderszene:
Tutti escluse Perc. e
Coro
O - La tormenta
P - Jugendblatt
n. 7, Baumgespräch “An
den Zauberlehrling”: Flauto, Clarinetto, Arpa, Percussioni, Violoncello
Q - L’orsa
R - La marcia dei
lupi e degli orsi
S - Finale
T - Jugendblatt
n. 8, Piccolo Requiem per un ghiacciaio: Tutti e Coro