25 novembre
2014
Aula
Magna dell'Ateneo Veneto, ore 17.30
EVOLUTION
PRIME ASSOLUTE DEDICATE A PIET
MONDRIAN
Plurimo Ensemble
In collaborazione con New York
University, Conservatorio della Svizzera Italiana,
Conservatorio di Amsterdam, Conservatorio
B. Marcello di Venezia,
Accademia di Belle Arti di Venezia
PROGRAMMA
Conferenza
Comporre a mano libera: Mondrian, De Stijl e la
musica
Interviene Riccardo
Vaglini (Conservatorio di Venezia)
Proiezione
Elisabetta
Di Sopra: Apparenze
Fabio
Grasso (Conservatorio
di Venezia)
The horizontal tree
per saxofono soprano, violoncello, pianoforte (2014,
prima assoluta)
Marco Vanni, saxofono soprano; Marco Trentin,
violoncello;
Fabio Grasso, pianoforte
Il concetto di orizzontalità, che
Mondrian applica alle ramificazioni dell'albero, uno dei suoi soggetti
preferiti, nel dipinto da cui questo brano trae ispirazione e titolo, riveste
grande importanza nell'evoluzione storica della musica polifonica, e viene qui
ripreso come idea fondante di un lavoro costruito su figurazioni che tendono a
svilupparsi e a sovrapporsi fra loro in modo indipendente, attraverso
l'allentamento dei vincoli di simultaneità fra gli strumenti, la cui
coesione è comunque garantita dal ruolo di guida che, a turno, ognuno di
essi gioca nelle varie sezioni.
Proiezione
Foto di
Chiara Bugatti:
WOO,
trying to gain the love of (typically a woman)
Christian
Chamoun (Conservatorio
di Amsterdam)
Toccata arpeggiata per arpa (2014, prima
assoluta)
Alessandra Trentin, arpa
Ci sono relazioni molto dirette fra Evolution di Mondrian e questo brano, la
cui tripartizione contrappone le due parti estreme a quella centrale: i
contorni marcati si accompagnano a sottili ombreggiature, i colori freddi
predominanti, con sporadiche esplosioni di rossi e gialli intensi, contrastano
con le fiammate che animano la parte mediana.
Luisa
Antoni
(Conservatorio di Venezia)
Albero Rosso per flauto (2014, prima
assoluta)
Cecilia Vendrasco, flauto
Il brano Albero
rosso è nato da un ripensare il percorso artistico di Mondrian, un
artista che ha traghettato l’arte figurativa attraverso una decostruzione
continua e costante sino ad arrivare alle famose Composizioni. Ma il suo
percorso è iniziato con una serie di paesaggi e di alberi, io sono
rimasta colpita dal suo stadio di passaggio e più in particolare
dall’Albero rosso, dipinto
probabilmente fra il 1909 e il 1910. Proprio questo dipinto mi ha dato
l’impulso a scrivere il brano per flauto solo, strutturato tra il vedere
(sentire) il tronco e i rami in una diversificazione di modalità
nell’altezza del suono e di intrecci di microintervalli e di
pentatonicità.
Proiezione
Elisabetta
Di Sopra: Aquamater
Riccardo
Vaglini (Conservatorio
di Venezia)
Composizione con il ritmo e con il suono
flauti, saxofoni, oggetti (2014)
Cecilia Vendrasco, flauto; Marco Vanni,
saxofono.
Prendendo spunto dall'idea di costruzione e di
composizione dei maestri del neoplasticismo olandese degli anni Venti del
secolo scorso, cerco in questo brano di indagare alcuni concetti di pertinenza
spaziale attraverso una strategia temporale di coincidenze riuscite o mancate.
Moon Young Ha
(New York University)
Scène V, per pianoforte (2014, prima
assoluta)
Fabio Grasso, pianoforte
Quinto brano della serie delle Scènes, questo lavoro si propone
di sperimentare la combinazione fra processi compositivi guidati
dall'intuizione e costruzioni parametriche, seguendo la linea dettata da
Mondrian e dai pittori del Neoplasticismo a proposito delle composizioni di
oggetti semplici, come linee orizzontali e verticali, fatte assurgere a forme
d'arte operando "con consapevolezza ma senza calcolo".
Sandro
Mungianu (Conservatorio
della Svizzera Italiana)
“52Hertz” per violoncello solo (2014,
prima assoluta)
Marco Trentin, violoncello.
L'arte visiva ha da sempre piegato la forma per
avvicinarsi a una rappresentazione del tempo: Evolution va letto come una
transizione dalla figura di sinistra a quella di destra e infine a quella
centrale, in cui gli occhi aperti e una maggiore intensità luminosa
indicano la conquistata visione di una verità superiore. Anche
“52Hertz” ha una struttura tripartita, le cui fasi evolutive sono
accomunate da una frequenza di risonanza grave che dà il titolo alla
composizione. Gli ultimi istanti rappresentano la faticosa conquista luminosa
che Mondrian descrive nella figura centrale.
Proiezione
Elisabetta
Di Sopra: Light water
Louis Karchin
(New York University)
Quest, per flauto e arpa (2014, prima assoluta)
Cecilia Vendrasco, flauto; Alessandra Trentin,
arpa.
Quest rende omaggio alla fondatrice del
movimento teosofico, M.me. Blavatsky, e al suo legame con Mondrian. Nella
connotazione fortemente dialogica del brano il flauto rappresenta la
straordinaria pensatrice, capace di sostenere dure battaglie per l'affermazione
delle proprie teorie, mentre l'arpa evoca la folla di voci inizialmente
scettiche, ma infine persuase e condotte allo stato di superiore consapevolezza
e quiete interiore ben raffigurato dal pannello centrale di Evolution.
NOTE ALLE
OPERE FIGURATIVE
Elisabetta
Di Sopra
Apparenze,
Aquamater, Light water (Concept Video)
La vita prende origine dall'acqua. In un ciclo
sempre uguale e sempre diverso che va oltre la fisicità e che si permea
misteriosamente, come in una luminosità improvvisa e inattesa, di
sentimento. Di quegli atti d'amore che poi sono gli elementi fondanti di
un'esistenza consapevole.
Cristina
Calderoni: Hàbito, (2014, prima assoluta).
Dimensioni ambientali. Cellophane, filo di
cotone. Hàbito viene scandito
quotidianamente dal ritmo della cucitura che va ad unire le varie parti, atte a
formare una tessitura potenzialmente infinita, ritmata dalla sua
ortogonalità.
Miriam
Montani: Intensità Luminosa (2014, prima assoluta)
Tecnica e materiali: carta da restauro, colla da
parati. Il trittico consta di tre teli da 50 x 200 cm, costituiti da vari
frammenti di carta di diversa forma e dimensione. Alcuni di questi frammenti
rievocano elementi di Evolution, come la stella a sei punte, simbolo
dell’unione fra spirito e materia, i due Amaryllis (spirito terrestre), l'intensa bianca
luminosità che rappresenta la verità superiore.
Chiara Bugatti:
WOO,
trying to gain the love of (typically a woman) (2014, prima assoluta).
"La natura mi ispira, ma voglio arrivare il
più possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa fino a
quando non raggiungo le fondamenta delle cose (...), fino a trovare il punto di
Armonia e Bellezza." (P. Mondrian). Fotografia analogica (35mm, vetro, 25
x 15 cm, supporto in alabastro e cemento 55 x 15 x 2 cm). "WOO (verbo
inglese) - tentare di guadagnarsi l'amore di (solitamente una donna)"
è una fotografia scattata ad un ciuffo d'erba. L'immagine, grazie alla
sua ambiguità, inganna l'emotività di chi osserva, che confonde
un soggetto naturale e quindi assolutamente non umano con un dettaglio di un
corpo, in una falsa atmosfera esageratamente sentimentale.
Fabio Ranzolin: Composition
of 19 pieces but one (2014)
18 mattoni in gesso, pigmento, vaso,
polistirolo, carta adesiva; dimensioni complessive determinate dallo spazio -
parallelepipedo: 10x48x45,5 cm, mattoni: 6x15x8 cm.
“Se fossimo in grado di vedere in modo
puro (…) ogni forma ci rivelerebbe il suo contenuto” (Mondrian,
1941). L’opera segue i principi estetici di Mondrian: figure geometriche
ortogonali di linee e bande verticali e orizzontali. L’unico elemento di
contrasto è il vaso di porcellana: figura riconoscibile, struttura
complessa e non sintetizzata. Il posizionamento inclinato dell’oggetto,
con il leggero spostamento dall’asse centrale, intensifica
l’effetto dinamico ed accentua le forme semplici. Se per Mondrian non
c’è spazio per ciò che è curvo, perché
è sintetizzabile con una retta, per un’esperienza percettiva
invece è difficile non trovare sicurezze in una figura complessa come un
vaso, elemento che caratterizza il quotidiano. Quest’opera cerca di
superare l’universale per penetrare nell’individuale e nel
soggettivo. Il vaso in una posizione non stabile sintetizza la
vulnerabilità e la caducità dell’esistenza, l’unico
equilibrio possibile.